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Pandev anima Napoli ma vola basso: “Scudetto? Non si nomina”

16 settembre 2012

Pandev, Insigne, Hamsik

I giocatori del Napoli festeggiano la vittoria sul Parma
Il macedone, decisivo con un rigore procurato, un gol e un assist, ringrazia l’allenatore: “Devo tutto a Mazzarri. Non so dove possiamo arrivare, vedremo alla fine”. Insigne: “Realizzo il mio sogno da bambino”
“Era importante vincere, dopo due giornate di squalifica avevo voglia di riprendere a giocare. Abbiamo vinto una partita difficile, il Parma ha dimostrato di essere una buona squadra. Oggi poi faceva pure caldo. L’importante, al di là della mia prestazione, era la vittoria ed è arrivata. Ora pensiamo al prossimo impegno”. Lo ha detto Pandev nell’intervista a bordo campo a fine partita ai microfoni di Sky. Il macedone si è reso protagonista della partita con un rigore procurato, un gol e un assist. “Devo tutto a Mazzarri – ha detto Pandev – mi ha dato fiducia ed era quello di cui avevo bisogno. Poi mi ha fatto ritrovare la migliore condizione, con lui si lavora bene e io avevo bisogno di farlo. Sono felice qui a Napoli”.A chi gli ha chiesto dove può arrivare la squadra partenopea giunta oggi alla terza vittoria consecutiva, Pandev ha risposto di non pensarci. “Non so dove vogliamo arrivare – ha concluso – vedremo alla fine. Abbiamo cominciato bene, siamo ancora all’inizio, possiamo fare ancora meglio. Sul 2-0 abbiamo preso un gol non bello. Poi la partita si è messa su un altro binario, ma siamo riusciti a chiuderla lo stesso. Scudetto? No, è una parola che non si nomina. Poi vedremo alla fine”.

La prima volta di Insigne
– “E’ stata un’emozione fortissima segnare al San Paolo. Ho sempre sognato questa rete, e ho realizzato il mio sogno di bambino”. Lorenzo Insigne manifesta tutto il proprio entusiasmo per la sua prima rete in campionato con la maglia del Napoli nello stadio di casa. “Quest’anno siamo partiti bene – dice ancora Insigne – Zeman? ogni allenatore ha un suo modo di giocare. Con lui giocavo diversamente, ma anche con Mazzarri mi trovo molto bene. Pressioni? Io sono tranquillo, cerco sempre di impegnarmi tutti i giorni e voglio farmi trovare pronto quando il tecnico mi chiama in causa. Poi qui a Napoli c’è un pubblico che ci assiste sempre”

 

NAPOLI-PARMA 3-1 (VIDEO GOAL)

Demo Fifa 13, Napoli unica squadra senza logo

 

 

Finalmente è arrivata. L’attesa è durata mesi e mesi, ma ora la demo di FIFA 13 è stata ‘consegnata’ al pubblico videogiocatore di tutto il mondo. Su Xbox 360, PC e PS3 americane la versione limitata del gioco è disponibile negli appositi store dalla giornata di ieri. In Italia (e nel resto d’europa) il PlayStation Network ha reso disponibile FIFA 13 per PlayStation 3 dalle ore 17:00 circa di oggi, orario in cui il PSN ha subito un aggiornamento. Secondo rumors l’unico club italiano che non avrebbe concesso la licenza per la maglia e per il logo sarebbe la Ssc Napoli, ad eccezione della possibilità di sfruttare l’immagine ‘fisica’ deigiocatori. Resport.

San Paolo rizollato: Napoli temeva Sanzioni dall’Uefa

 

 

Il campo di gioco del San Paoloè stato sostituito per intero: da oggi a domenica corsa contro il tempo per sistemare il terreno in vista del Parma. L’intento iniziale era di rifare soltanto le aree di rigore, ma alla fine si è deciso per l’intervento radicale e definitivo. L’agronomo della Lega Calcio Castelli afferma: ‘Non siamo certi di cosa potrà accadere, ma i lavori fatti dovrebbero essere completamente risolutori’.L’assessore Tommasielli conferma: ‘Domenica un campo perfetto’. Il responsabile delle operazioni del Napoli, Alessandro Formisano, da parte sua spiega: ‘Sentivamo l’obbligo di rizollare per tutto quello che è accaduto. È chiaro che questo comporta un impegno economico maggiore e anche un più forte impiego di risorse umane’. Il Napoli ha preso questa decisione perché sicuramente la Uefa avrebbe creato più problemi della Lega. Il 20 settembre c’è la prima d’Europa League contro l’Aik e proprio non si poteva rischiare. CalcioMercato

Caso Genoa-Siena: c’e’ anche Mesto tra i deferiti

Non ci sono notizie confortanti per il neo acquisto azzurro Giandomenico Mesto, deferito per quanto accaduto il 22 aprile scorso in Genoa-Siena, quando i giocatori della squadra ligure furono costretti dagli ultras, che interruppero l’incontro, a suon di minacce, a svestire le casacche rossoblu per consegnarle agli stessi capi ultras, che accusavano i calciatori di non aver lottato fino in fondo per onorare la maglia del “Grifone”. La Procura della Figc ha deferito alla Disciplinare il Genoa, il suo presidente Enrico Preziosi, il dirigente Francesco Salucci e 16 giocatori (Frey, Granqvist, Rossi, Palacio, Mesto, Bovo, Kucka, Gilardino, Biondini, Veloso, Bischofe, Birsa, Kaladze, Jorquera, Sculli e Antonelli).

Secondo quanto riportato dalla Repubblica: “I tesserati dovranno rispondere alla violazione dell’art. 1 del Codice di Giustizia Sportiva, mentre la società dovrà rispondere per responsabilità diretta in relazione della condotta del proprio presidente e per responsabilità oggettiva in relazione alla condotta del proprio dirigente e dei giocatori. Ai giocatori, la Procura contesta di aver “consegnato durante la gara – interrotta a causa di una contestazione, preventivamente organizzata, all’inizio del secondo tempo da un manipolo di sedicenti tifosi – le maglie di giuoco a fronte di una specifica richiesta, cedendo così ad un’illegittima pretesa loro rivolta e di fatto legittimando un comportamento violento, intimidatorio ed aggressivo da parte dei medesimi sedicenti tifosi”.

Nell’occhio del ciclone è finito Giuseppe Sculli, che secondo la Procura avrebbe “reso dichiarazioni non veritiere, in quanto a conoscenza dell’organizzazione preventiva della contestazione nonchè della preordinazione dei tumulti per la gara Genoa-Siena, perchè riferitagli direttamente da uno dei capi ultrà della tifoseria del Genoa e per aver poi intrattenuto contatti con alcuni esponenti della tifoseria ultrà locale. Al presidente Preziosi e al dirigente Salucci si contesta il fatto di “aver invitato e, comunque, consentito che i propri calciatori consegnassero le magliette di gioco”.

Infine la società del Genoa deve rispondere “della violazione dell’art. 4, commi 1 e 2, del Cds, per responsabilità diretta in relazionealla condotta antiregolamentare ascritta al proprio presidente e per responsabilità oggettiva in relazione alla condotta anti-regolamentare ascritta al proprio dirigente ed ai propri calciatori”. Repubblica.

VIDEO (23 MINUTI): NAPOLI, L’ALLENAMENTO, DAL RISCALDAMENTO AI GOL DI MESTO E INSIGNE JR!

Dzemaili carica: «Stimoli enormi da tifosi e città»

In giro per il mondo 12 giocatori con le Nazionali fino al 13, data limite per il rientro degli azzurri. E se gli 8 «europei» dovrebbero tornare già mercoledì, occorrerà almeno un giorno in più per Cavani, Zuniga, Fernandez e Campagnaro, in campo per le qualificazioni ai Mondiali 2014 nel girone Sudamerica. Per la zona Europa nel girone A c’è la Macedonia di Pandev mentre Hamsik guiderà la Slovacchia nelle sfide del gruppo G.

Doppio impegno anche per i tre elvetici Inler, Dzemaili e Behrami, nel gruppo E: domani contro la Slovenia e martedì contro l’Albania. Titolari Behrami e Inler, Dzemaili parte in panchina. «Dispiace non giocare – ha detto Blerim – in Nazionale il Ct ha i suoi punti fermi, nel Napoli invece con Mazzarri va in campo chi è più in forma. La gente e Napoli sono straordinari, danno stimoli enormi.

Abbiamo cominciato con due vittorie, in azzurro mi sto togliendo le più grandi soddisfazioni della carriera, fantastico segnare domenica scorsa». Inler, che ha svelato di aver convinto Behrami ad accettare Napoli, non ha escluso l’ipotesi di un tris elvetico nella mediana partenopea. «Potrebbe accadere perché siamo duttili e se c’è concorrenza può essere solo un bene per ottenere qualcosa di importante in maglia azzurra. Giocare insieme nel Napoli è positivo anche per la Svizzera». Il Mattino

CALCIOMERCATO/ Napoli, per l’esterno si continua a guardare in Sud America, intanto spunta un nuovo Insigne…

 

 
 
 
 

 

CALCIOMERCATO/ Napoli, per l’esterno si continua a guardare in Sud America, intanto spunta un nuovo Insigne…Riccardo Bigon

 

 

 

CALCIOMERCATO NAPOLI – Non si ferma mai il calciomercato, e la regola vale naturalmente anche per il Napoli una delle squadre senza dubbio più attive durante la finestra estiva da poco conclusasi. Molti i volti nuovi sbarcati a Castelvolturno e molti i giocatori che potrebbero trasferirsi in Campania durante il prossimo mercato invernale. Il direttore sportivo Riccardo Bigon starebbe in particolare battendo la pista per l’esterno offensivo, ricercato durante l’estate, poi pratica chiusasi con l’arrivo dal Genoa di Mesto. L’operazione potrebbe concretizzarsi in Sud America, classica terra di conquista negli ultimi anni per il club azzurro. Sul taccuino del ds dei partenopei continuano ad esservi i nomi di Ricardo Centurion, giovane talento in forza agli argentini del Racing di Avellaneda, Ezequiel Cirigliano, il “nuovo Mascherano” del River Plate (in realtà più un mediano che un esterno), e infine il laterale della Fluminense, Wallace, giovane brasiliano vicinissimo a vestire la casacca del Napoli durante la scorsa estate. Naturalmente il Napoli non è l’unica società sulle tracce di questo trio, visto che la concorrenza è altissima, ma i partenopei dalla loro hanno la possibilità di sfruttare una posizione di vantaggio, maturata dopo lunghi colloqui e continui sondaggi. Il Napoli, intanto, potrebbe godersi a breve un “nuovo Lorenzo Insigne”. Il talento tornato al San Paolo dopo una splendida esperienza a Pescara alla corte di Zdenek Zeman, potrebbe infatti non essere l’unico giovane partenopeo del futuro. Oltre al fratello di Lorenzo, Roberto, in Campania si guarda con ottimismo a Genny Tutino, giovanissimo attaccante di soli 17 anni, fresco di convocazione nella nazionale italiana Under-17 del commissario tecnico Daniele Zoratto. Si è subito messo in mostra nel torneo di Birmingham dove la selezione azzurra si è piazzata al secondo posto battendo la Turchia. Durante la sfida contro i turchi Tutino ha realizzato una magica doppietta, cosa che gli ha permesso di conquistare il premio di capocannoniere della manifestazione insieme a Cerri. Un Tutino che aveva già fatto vedere cose splendide durante la sfida contro la selezione Under-17 inglese, nella quale “Gennarino” aveva gonfiato la rete con una splendida marcatura alla Francesco Totti, il classico cucchiaio a scavalcare il portiere.

Bruno Giordano: “Napoli, sei da Scudetto’

  Mercoledì 05/09/2012
Il progetto-Napoli lo intriga parecchio. Non per i trascorsi da protagonista in maglia azzurra ma per i reali contenuti della strategia di Aurelio De Laurentiis. A Bruno Giordano, artefice insieme a Maradona del primo scudetto della storia del club, piace il modo di fare calcio del patron della Filmauro. Lo giudica da allenatore, ovviamente, anche se oggi si diletta a fare da opinionista in tv. Dal suo osservatorio, il Napoli è l’unica squadra che può insidiare la Juventus per lo scudetto, a patto che si concentri sul campionato e non sprechi troppe energie in Europa League. Anche senza Lavezzi e Gargano, la formazione di Mazzarri può dire la sua, secondo il bomber di Trastevere che deliziava la folla del San Paolo con le sue traiettorie deliziose. Ed anche l’ultima campagna acquisti sarebbe da giudicare positivamente se vista con l’occhio del tecnico sotto una determinata angolazione. L’ex componente della Ma.Gi.Ca., il tridente formato prima con Carnevale e poi con Careca, plaude al Napoli targato Mazzarri-De Laurentiis. Ed esprime un solo rammarico:«Vedere quel manto erboso così mal ridotto mi ha procurato un grande dispiacere. Su quel prato si sono esibiti due tra i più forti calciatori al mondo: Maradona e Careca. Mi auguro che lo mettano a posto presto perché ne va dell’incolumità dei ragazzi oltre che delle loro qualità tecniche. Non è stata una bella immagine per il calcio italiano, tra l’altro coincisa con quella di Cagliari». Giordano, cosa apprezza del progetto-Napoli?

«La continuità tecnica, il modo di intervenire sull’organico e renderlo sempre più competitivo anno dopo anno. Aver confermato l’allenatore per il quarto campionato consecutivo ed aver mantenuto gran parte dei calciatori vuol dire presentare in campo una squadra che riesce ad interpretare quasi a memoria lo spartito. E questo vuol dire tanto nel calcio. Alla lunga può fare la differenza».

Anche se sono partiti due elementi quali Lavezzi e Gargano?

«Sicuro. C’è una sola incognita. Bisogna vedere nei momenti difficili, che spero siano pochi, quale sarà la reazione del gruppo. Lavezzi e Gargano, oltre ad essere ottimi calciatori, rappresentavano un po’ l’anima del Napoli. Nei periodi critici mi davano l’impressione di essere quelli più disponibili a caricarsi di responsabilità ed a trascinare gli altri alla riscossa. Ma questo è un handicap facilmente superabile».

Sul piano tecnico, invece, cosa perderebbe la squadra?

«Non credo tanto perché se viene a mancare l’esplosività e la forza fisica di Lavezzi nonché il dinamismo di Gargano ci sono altri elementi che possono garantire più inventiva e più geometrie».

A chi allude?

«Mi riferisco alla conferma di Pandev, un giocatore che se responsabilizzato a dovere può dare davvero tanto al collettivo. Goran è un campione che deve sentirsi importante. Ora lo vedo anche fisicamente a posto, come ai tempi della Lazio. E poi, conosco anche Behrami, uno che può ricoprire più ruoli a centrocampo e che può garantire centimetri e muscoli più in mezzo al campo».

Lo sa che in tanti si aspettavano una campagna acquisti più consistente?

«Ed invece si sbagliano perché sono stati presi elementi funzionali al disegno tattico di Mazzarri. Gamberini, ad esempio, fino a poco tempo fa era uno dei difensori italiani più affidabili; di Behrami ho già detto; e poi penso che Mesto si ritaglierà il suo spazio. E’ un calciatore validissimo sugli esterni. Quando ero a Messina lo ebbi come avversario e ci diede filo da torcere».

Neanche un accenno ai giovani, come mai?

«Ci sarei arrivato. A me il progetto piace soprattutto per quello. E’ un bel mix di gente esperta e di giovani. Di El Kaddouri parlano tutti un gran bene ed anche di Uvini. E poi c’è Insigne, destinato a fare una grande carriera. Del resto, l’esempio Barcellona è sotto gli occhi di tutti. Pesca tanto nel proprio vivaio. Ed il Napoli può fare altrettanto perché in Campania la materia prima abbonda. Il futuro del calcio mondiale è lì. Ma i giovani devono essere di qualità e bisogna saperli gestire».

Cosa l’ha colpito di Insigne?

«Sono tre anni che parlo di questo ragazzo. Lo notai già quando giocava in Primavera. E poi quando allenavo la Ternana lo visto da avversario nelle fila del Foggia. Ha personalità, inventiva, dà del tu al pallone. Noi vincemmo il primo scudetto avendo in squadra i Caffarelli, Celestini, Filardi, Muro, Volpecina e qualche altro che dimentico. Insigne avrà il suo spazio anche se vedo difficile un tridente con Pandev e Cavani oltre ad Hamsik. Magari in alcuni frangenti ma non sempre».

Ha saputo dell’allungamento ed adeguamento del contratto di Cavani?

«Sì ed è stata una mossa molto intelligente da parte di De Laurentiis. Anche ai miei tempi Maradona guadagnava più di tutti ma eravamo contenti lo stesso perché ci faceva vincere e guadagnavamo di più anche noi. Nel calcio deve esistere la scala di valori, gelosie non ce ne saranno». Napoli, in corsa per lo scudetto, qundi? «Ritengo di sì, Milan ed Inter si sono indebolite e la Roma deve recuperare tante posizioni, poi le outsider di lusso, quali Lazio e Fiorentina ma il Napoli si è rinforzato anche nei ricambi». Corriere dello Sport .